Torre Astura
Si raggiunge percorrendo la strada provinciale Acciarella, che da Nettuno porta aLatina. Passato il grande bosco del Foglino, si prosegue per circa 5 km; al primo incrocio occorre girare a destra per Foceverde e, dopo tre km, si arriva a un grande parcheggio. Da qui parte una passeggiata che porta a Torre Astura.
Il cui territorio è oggi compreso all'interno dell'UTTAT (Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri) del Ministero della Difesa, già noto come "Poligono Militare" di Nettuno. Si sviluppa per circa 8 chilometri lungo la costa tirrenica all'interno dell'area comunale.
Il paesaggio è per la maggior parte pianeggiante, con tratti di vegetazione bassa a erbe e cespugli di macchia mediterranea (mantenuta così dal personale militare, per le esercitazioni) e tratti boschivi caratterizzati da boschi misti a caducifoglie (cerri, farnetti, roverelle e aceri in prevalenza) nelle aree più interne, nonché, in prossimità del mare, da boschi sempreverdi di leccio e sughera, spesso sormontati dalle fitte chiome di secolari pinete impiantate dall'uomo in epoche passate.
Tutta l'area costiera è bassa e sabbiosa e mantiene quasi inalterati importanti tratti di naturalità, con cordoni dunali alti sui quali crescono l'Ammophila arenaria e il Pancratium maritimum, due specie di notevole pregio botanico.
Zona a rischio nell'antichità per le secche e gli improvvisi banchi di roccia, i fondali circostanti la fortezza medievale sono ricchi di reperti archeologici, oggetto, sino agli anni settanta, di un saccheggio incontrollato.
Il cui territorio è oggi compreso all'interno dell'UTTAT (Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri) del Ministero della Difesa, già noto come "Poligono Militare" di Nettuno. Si sviluppa per circa 8 chilometri lungo la costa tirrenica all'interno dell'area comunale.
Il paesaggio è per la maggior parte pianeggiante, con tratti di vegetazione bassa a erbe e cespugli di macchia mediterranea (mantenuta così dal personale militare, per le esercitazioni) e tratti boschivi caratterizzati da boschi misti a caducifoglie (cerri, farnetti, roverelle e aceri in prevalenza) nelle aree più interne, nonché, in prossimità del mare, da boschi sempreverdi di leccio e sughera, spesso sormontati dalle fitte chiome di secolari pinete impiantate dall'uomo in epoche passate.
Tutta l'area costiera è bassa e sabbiosa e mantiene quasi inalterati importanti tratti di naturalità, con cordoni dunali alti sui quali crescono l'Ammophila arenaria e il Pancratium maritimum, due specie di notevole pregio botanico.
Zona a rischio nell'antichità per le secche e gli improvvisi banchi di roccia, i fondali circostanti la fortezza medievale sono ricchi di reperti archeologici, oggetto, sino agli anni settanta, di un saccheggio incontrollato.